Aumentare la ricombinazione genetica nelle piante

Un accordo tra Meiogenix e Bayer punta a incrementare la differenziazione genetica delle colture

La manipolazione genetica di Meiogenix.
La start-up francese Meiogenix ha appena firmato con la Bayer Crop Science un accordo per concedere l’uso della propria tecnologia genetica, per mezzo della quale sarà possibile in un futuro prossimo migliorare la sicurezza alimentare e, al contempo, ricercare nuove possibilità per la differenziazione delle colture.

Lanciata nel 2011 come spin-off dell’Institut Curie, l’azienda parigina ha elaborato una speciale proteina di fusione denominata SPIX, in grado di aumentare la possibilità di una ricombinazione meiotica – lo scambio di materiale genetico che avviene durante la divisione cellulare.

Per suo tramite diventa così possibile aumentare la frequenza delle possibili ricombinazioni genetiche nelle coltivazioni senza dover rinunciare all’allevamento naturale, così come si evince da questo schema.

Schema del meccanismo di ricombinazione genetica alla base di SPIX.

Non si tratta quindi della semplice introduzione di nuove tipologie di OGM. SPIX non programma infatti a monte la modifica genetica di una coltivazione, ma aumenta la possibilità che le mutazioni avvengano spontaneamente all’interno delle normali coltivazioni agricole. Diventa così relativamente semplice accelerare un procedimento del tutto naturale come l’emersione graduale di nuove caratteristiche desiderate dagli agricoltori (resistenza al freddo, a determinati organismi infestanti, etc.). Per il momento Meiogenix ha testato questa tecnologia esclusivamente in coltivazioni di riso, mais e grano. I buoni risultati ottenuti e l’accordo con Bayer le permetteranno di ampliare le sperimentazione anche ad altre tipologie di colture.

Dal punto di vista economico, ciò che risulta interessante è che questo accordo non preveda uno sfruttamento esclusivo da parte della multinazionale tedesca. Come sottolinea la stessa Meiogenix, ciò lascia spazio alla possibilità di interessamento anche da parte di altre aziende, con una conseguente maggior diffusione di questa tecnologia.

Recentemente, anche l’agricoltura italiana sembra essersi fortemente interessata alle implicazioni della ricerca condotta nel campo della ricombinazione meiotica.

Basti pensare a come, due mesi fa, il Ministero delle politiche agricole abbia stanziato 21 milioni di euro a favore dello studio dell’approccio cisgenetico in agricoltura, finalizzato ad un’identificazione di nuovi modi per velocizzare i processi naturali e contribuire ad una migliore resa dei raccolti.

Sarà senza dubbio interessante osservare quali progressi futuri verranno effettuati in questa direzione.

Resta il fatto che l’intervento di un colosso come Bayer non potrà che aumentare le possibilità di vedere all’opera questa tecnologia in breve tempo.

Fonte: Labiotech.eu

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