Fujitsu si dà alla lattuga
Il gigante della tecnologia ha da poco inaugurato un futuristico impianto per la coltivazione della lattuga all’interno di una vecchia fabbrica di microprocessori
Il colosso giapponese dell’elettronica Fujitsu Ltd. ha deciso di iniziare a coltivare lattuga. Attenzione però: non si tratta di una lattuga qualsiasi, ma di una sua variante davvero futuristica!
L’impianto di Aizu-Wakamatsu Akisai dove è stata avviata la coltivazione è infatti una struttura di oltre 2.000 metri quadrati, usata fino a pochi anni fa per la produzione di avveniristici semiconduttori. La lattuga può così crescere in tutta tranquillità all’interno di camere sterili appositamente rinnovate e completamente a prova di polvere, dove venivano precedentemente realizzati componenti elettronici che necessitavano di un ambiente controllato e totalmente al riparo da contaminazioni esterne.
Certo, la lattuga non è delicata come i microcircuiti che animano i nostri dispositivi elettronici. Tuttavia Fujitsu vuole provare a controllare ogni singolo aspetto della sua rivoluzionaria coltura.
L’idea è quella di riuscire a coltivare una varietà di lattuga a bassissimo contenuto di potassio, adatta ai regimi alimentari delle persone che soffrono di insufficienza renale per esempio. Anche questi ultimi potranno così mangiare delle verdure fresche raccolte tutto l’anno.
Questa lattuga, secondo i tecnici di Fujitsu, sarebbe anche particolarmente indicata per i bambini: il basso contenuto di azoto presente nelle foglie renderebbe il sapore molto meno amaro. Addio battaglie per far mangiare le verdure ai nostri figli, quindi!
Certo, tutti questi vantaggi hanno un prezzo. E infatti Fujitsu ha iniziato a commercializzare in Giappone la sua lattuga al prezzo di 500 ¥ ogni 90g (all’incirca 4€): un costo decisamente poco contenuto che, tuttavia, non sembra aver scoraggiato i consumatori giapponesi.
Al di là del discorso economico, ciò che rende questa esperienza davvero interessante è la metodologia impiegata da Fujitsu per la coltivazione della lattuga: all’interno delle camere sterili sono infatti piazzati dei sensori in grado di determinare e mantenere le condizioni atmosferiche ottimali per la crescita.
Un sistema automatizzato di analisi dei big-data è poi in grado di fornire indicazioni sulle migliori modalità da adottare per massimizzare la resa (riesce addirittura a prevedere a quali orari sia meglio tagliare la lattuga).
Il tutto, inoltre, avviene all’interno di una stanza completamente sterile: il che significa totale assenza di parassiti e pesticidi.
La “fabbrica” di lattuga della Fujitsu è solo un esperimento pilota, che mira a qualcosa di molto più ambizioso: proporre un modello di coltivazione in grado di migliorare il controllo della qualità e ridurre al contempo gli sprechi e i rifiuti.
Il controllo informatizzato dovrebbe inoltre riuscire a prevedere l’andamento della domanda e dell’offerta globale del prodotto fresco, in modo tale da evitare di immettere sul mercato dei quantitativi eccessivi che andrebbero sprecati.
Fonte: Psfk