Agricoltura di precisione e droni
Un sistema automatizzato per il monitoraggio aereo dei campi coltivati
L’ultimo posto in cui ci si aspetterebbe di trovare dei droni è all’interno di un campo di grano. Tuttavia è possibile che presto questi apparecchi possano trovare una vasta diffusione anche in ambito agricolo, grazie alla loro capacità di migliorare a livello quantitativo la produzione riducendo, al contempo, l’impiego dei pesticidi.
I droni possono infatti diventare uno strumento prezioso per la cosiddetta agricoltura di precisione. Attraverso l’impiego di un occhio aereo, i contadini saranno in grado di monitorare in maniera più efficace i loro raccolti, e conseguentemente avranno la possibilità di rispondere in maniera puntuale e maggiormente tempestiva a ogni eventuale problema specifico, senza dover necessariamente ricorrere a soluzioni invasive come l’irroramento di un intero appezzamento.
Interessante, a questo proposito, è il progetto TOAS, finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’Istituto per l’Agricoltura Sostenibile dell’Università di Cordoba (Spagna). Il suo obiettivo è infatti lo studio della possibilità di impiegare droni per individuare e mappare eventuali infestazioni, fornendo così agli agricoltori delle indicazioni preziose sulle aree da trattare.
«In Europa, il 60% dei pesticidi utilizzati sono erbicidi», ha sottolineato il direttore del progetto José M. Peña. «Attraverso l’applicazione della tecnologia alle coltivazioni possiamo ridurre in modo drastico l’uso di queste sostanze chimiche, con un notevole vantaggio per l’ambiente e per lo stesso agricoltore».
Il team che lavora al progetto TOAS ha creato un sistema che, affiancando ai droni una potente tecnologia di analisi delle immagini, è in grado di rilevare differenze di colore all’interno di vasti appezzamenti agricoli: diventa così semplice scoprire macchie di vegetazione disomogenee, corrispondenti a zone di crescita per le erbe infestanti.
L’impiego di droni consente inoltre di creare mappe tridimensionali e fotorealistiche dei campi, componendo una serie di fotografie scattate da differenti prospettive. Il software progettato dal team del dottor Peña ha il merito di riuscire ad interpretare queste immagini anche considerando i modelli di crescita delle colture oggetto di esame. Un’analisi spettrale in grado di considerare anche questo aspetto ha così il merito di individuare eventuali erbacce o infestazioni anche a inizio stagione – quando cioè sarebbe molto difficile poter distinguere la pianta dal suo competitore.
Gli agricoltori possono quindi applicare il diserbante ad aree specifiche fin da subito, monitorando al contempo l’evoluzione dei loro raccolti nel corso del tempo.
L’obiettivo del progetto TOAS è rendere disponibile su vasta scala questa tecnologia nel minor tempo possibile, affiancando ai droni anche un sistema integrato di rover in grado di operare autonomamente sul campo.
Source: Robohub.org