Un campo sempre ottimizzato con la tecnologia “made in Italy”
Una carrellata delle principali realtà italiane che intendono rivoluzionare la gestione del campo con l’introduzione di tecnologie innovative
In redazione leggiamo quotidianamente di aziende straniere che lavorano per rendere sempre più tecnologico il mondo agricolo. In Italia l’agricoltura smart rimane tuttavia un settore ancora poco conosciuto. Questo, ovviamente, non significa che queste realtà siano completamente assenti. Al contrario, sembra sempre più prendere piede un trend che identifica nell’applicazione delle nuove tecnologie la via migliore per migliorare la gestione e la resa del campo, innalzando al contempo la qualità e diminuendo in maniera significativa gli sprechi.
AgriSmart ha deciso di andare a scovare qualcuna di queste “mosche bianche”, per presentarvele attraverso le pagine del suo blog.
Di Delajo abbiamo già parlato in un’altra occasione. Attraverso questa app, realizzata interamente in Terra di Bari, è possibile semplificare e ottimizzare l’organizzazione delle aziende agricole specializzate nella produzione di uva da tavola, uva da vino e ciliegie (a breve un aggiornamento dovrebbe permettere di estendere le funzionalità dell’app anche ad altre colture). Non si tratta però di un semplice software gestionale. Se, da un lato, Delajo permette la redazione di un quaderno di campagna, dall’altro offre tutta una serie di strumenti preziosi per gli agricoltori, gli agronomi e le strutture commerciali. Tramite Delajo è infatti possibile misurare e tracciare in modo affidabile i propri appezzamenti, stilare direttamente in campo, tramite dispositivo mobile, il quaderno di campagna obbligatorio per legge, creare una vetrina on-line per i propri prodotti, inserire o ricercare annunci di vendita o affitto di terreni agricoli e molto altro ancora.
Ferrari Farm è un’azienda agricola di Lago del Salto, in provincia di Rieti. Il suo valore aggiunto è l’aver deciso di puntare su un mix innovativo di cultura contadina, elettronica, ricerca ed innovazione. Ferrari Farm ha infatti deciso di sperimentare su larga scala le possibilità offerte dalle coltivazioni idroponiche, realizzando una serie di serre ermetiche sterili riscaldate a led. L’impianto permette produzioni indipendenti dalle condizioni climatiche esterne e senza inquinamento ambientale. Il fiore all’occhiello di questa azienda è però il sistema di codifica e di controllo automatici dei vari parametri climatici e nutrizionali. Un sistema computerizzato realizzato appositamente analizza infatti in maniera costante la crescita dei vari vegetali, ottimizzando le condizioni climatiche e l’irrigazione nelle serre.
Un’altra azienda ortofrutticolo che ha deciso di puntare tutto sulla tecnologia è la Nadalini di Mantova. In collaborazione con la ditta Agritechno Farm, è stato infatti messo a punto un sistema di droni telecomandati a distanza, in grado di rilevare anomalie sulle piante o di evidenziare la presenza di parassiti sulle foglie. Attraverso i suoi veivoli, dotati di un sistema di monitoraggio termografico e multispettrale, Nadalini è in grado di analizzare oltre 10 ettari di coltivazioni in soli 17 minuti. I benefici di questo sistema sono evidenti, in quanto rappresentano una forma di analisi preventiva che ha consentito all’azienda una crescita del 20% dei volumi venduti.
Evja è una giovane start-up partenopea che ha creato Opi, un sistema all-in-one di sensori che, posizionato all’interno del campo, consente di raccogliere i dati di crescita da incrociare con le informazioni meteo provenienti dal web. In questo modo diventa possibile applicare dei modelli previsionali pensati per prevenire l’insorgere di agenti patogeni e rendere più efficienti i processi di potatura, di irrigazione e di gestione delle piantagioni.