Bill Gates aiuterà lo sviluppo avicolo africano
Con la sua fondazione, Bill Gates ha deciso di donare 100.000 pulcini per incentivare lo sviluppo delle aziende agricole africane
«Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli come coltivarlo»: così diceva Confucio, circa 500 anni avanti Cristo. Forse però sarebbe meglio dargli «centomila pulcini», lo ha corretto la settimana scorsa dal suo account Twitter Bill Gates, uno degli uomini più ricchi del mondo che da ormai diciotto anni è impegnato, insieme alla moglie Melinda, nella creazione di nuove iniziative filantropiche con la propria fondazione.
Bill Gates è infatti convinto che «nessun investimento abbia una percentuale di ritorno come la capacità di riprodursi dei polli». Per questo motivo ha deciso di donare centomila pulcini agli agricoltori di alcuni dei paesi più poveri del mondo. L’obiettivo di questa enorme operazione è favorire una crescita esponenziale dell’attività di avicoltura in territori economicamente svantaggiati, in particolare quelli africani.
Aiutare le famiglie povere ad avviare delle piccole aziende agricole consentirebbe infatti di contrastare questa piaga. La Melinda & Bill Gates Foundation calcola che, grazie all’allevamento di soltanto 250 polli, un contadino sarebbe in grado di guadagnare una somma pari a 1.250 dollari per anno. Una cifra decisamente superiore rispetto alla media dei 700 dollari all’anno normalmente guadagnati, che corrispondono alla soglia di estrema povertà.
Come ha spiegato Bill Gates dalle pagine del suo blog, in Africa Occidentale attualmente solo il 5% delle famiglie ha una fattoria con annesso allevamento di polli. Il suo piano di investimento punterebbe invece ad innalzare questa percentuale fino al 30%. E questa cifra potrebbe incrementarsi ulteriormente qualora la fondazione dell’ex CEO di Microsoft riuscisse a trovare dei partner in grado di ampliare il raggio d’azione dell’iniziativa.
Per questo motivo, Bill e Melinda Gates hanno coinvolto nel loro progetto anche la Heifer International, nel tentativo di trovare altri benefattori convinti della necessità di investire nello sviluppo avicolo come possibile via d’uscita dalla povertà.
Fonte: Reuters