Delajo scende finalmente in campo

Intervista a Francesco Ciavarella, ideatore di Delajo, un’app pensata per ottimizzare la gestione del campo

Francesco Ciavarella, ideatore di Delajo.
Qualche settimana fa abbiamo deciso di dedicare un articolo a Delajo, un’app realizzata in Italia e studiata per semplificare e ottimizzare l’organizzazione delle aziende agricole specializzate nella produzione di uva da tavola, uva da vino e ciliegie.

L’app, in quel momento ancora in fase di testing, è stata pubblicata qualche giorno fa su Play Store ed è pertanto finalmente disponibile per il download su tutti i dispositivi Android. Molto presto lo sarà anche per i dispositivi Apple.

Noi di AgriSmart abbiamo così deciso di approfittare dell’occasione e siamo andati ad intervistare Francesco Ciavarella, giovane imprenditore agricolo barese e, soprattutto, creatore di Delajo. Ecco che cosa ci ha raccontato di sé e della sua app.

Francesco, grazie per aver deciso di incontrarci. Ci racconti qualcosa su di te?

«Sono nato a Mola di Bari, ho 33 anni e vivo a Noicattaro. Sin dall’età di 16 anni ho vissuto all’interno di una società che si occupava del commercio di prodotti ortofrutticoli. Ho lavorato inizialmente con mio nonno, con il quale facevamo acquisti in campo ogni giorno per la provvista necessaria al funzionamento dell’azienda. Dopo un po’ di anni – e dopo aver compreso tutte le dinamiche che gravitano intorno ad una struttura commerciale che lavora un prodotto deperibile – ho cominciato a capire quanto potessero essere utili delle soluzioni in grado di semplificarne la gestione».

E così è nata l’idea di Delajo…

«L’idea di Delajo è venuta successivamente. Allora studiavo invece economia aziendale e, tra gli esami previsti, vi era anche quello di informatica. Approfittando di un amico appassionato di informatica, avevo così provato a sviluppare un software per l’azienda che avrebbe semplificato la gestione della tracciabilità. La GDO incominciava infatti a richiedere alle aziende agricole e commerciali di adottare dei sistemi di certificazione: l’unico modo per distinguersi da quello che la globalizzazione aveva innescato era scegliere di puntare su sistemi di gestione e di qualità il più possibile efficienti».

L’ottimizzazione della gestione è certamente una delle sfide principali che il mondo agricolo deve affrontare.

«Sì, è proprio così. Più andavo avanti con il mio lavoro e più me ne rendevo conto. All’incirca nel 2005 la nostra azienda aveva aderito ad un programma volto alla creazione di un’organizzazione di produttori locali. Il progetto, O.P. Terra di Bari, intendeva proporre delle soluzioni ad una situazione disastrosa per tutto il settore dell’ortofrutta in genere e, particolarmente, per quello dell’uva da tavola. Entrando in O.P. Terra di Bari mi sono così inizialmente occupato della gestione del personale e, successivamente, sono diventato responsabile del settore fattori produttivi. Ancora oggi mi occupo della progettazione, implementazione, monitoraggio e miglioramento del sistema di gestione della qualità. Qualità intesa come qualità dell’organizzazione, non solo del prodotto. E Delajo è proprio quello strumento che aiuta il produttore attraverso semplici passi a registrare e gestire al meglio le varie operazioni effettuate in campo. Il quaderno di campagna è obbligatorio per legge, e l’importanza di averlo sempre disponibile e aggiornato semplifica notevolmente la vita di un’azienda agricola, garantendo nel contempo le esigenze della grande distribuzione e di un consumatore sempre più attento a quello che acquista.».

L’idea di Delajo nasce quindi da un’esperienza maturata nel corso di tanti anni di attività.

«Dopo tutto questo tempo, credo di aver finalmente capito quali siano le esigenze di un produttore. Io vedo l’agricoltura come una vera e propria azienda. Penso che i tempi siano maturi per incominciare ad utilizzare le nuove tecnologie anche per questo settore, che per troppo tempo è stato dimenticato. Con Delajo ho scelto di applicare la tecnologia al mondo agricolo. C’è tanto ancora da fare ma l’importante è partire…».

Ad AgriSmart condividiamo pienamente le parole di Francesco Ciavarella: un settore di fondamentale importanza come quello agricolo può riemergere solo adottando nuove soluzioni, in grado di migliorare significativamente l’efficienza e la produttività. Per questo motivo, non possiamo che sperare nel successo di Delajo!

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